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a colui che non ha uso del mondo, che è inesperto, e mal pratico, e gente nuova, famiglia nuova a quelle famiglie nobili che non hanno antichità d’origine. In questi esempj non si potrebbe sostituir novello a nuovo.
Parlando di cose diciamo un abito nuovo, una casa nuova, una foggia nuova, un nuovo stromento, un novo modo di dire, e simili, senza che novello possa nè anche qui sottentrare a nuovo, perchè l’uffizio principale dell’addiettivo è in questo caso di dimostrare non già il tempo nel quale l’abito, la casa, lo stromento sono stati fatti, e la foggia ed il modo di dire sono stati immaginati, ma bensì il tempo in cui sono stati posti in uso.
Per lo contrario dirai rettamente alba novella, perchè l’alba non trae con se altra idea che quella del tempo, e chiamerai co’ toscani buoi novelli e non nuovi, quelli di terza età, che non possono ancora noverarsi tra i vecchi. Il Borghini volendo tradurre con una sola voce toscana il soprannome junior dato a Plinio il giovane, dice: «Plinio rovello a modo nostro, o il più giovane all’uso romano.»
A conferinare questa idea caratteristica di novello citerò due bellissimi esempj tratti dall’Oreste