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Maria Luisa, Napoleone I ed Elisa Baciocchi | 75 |
agli onori era più che aperta e larghissima. Infatti, come militare, arrivò sollecitamente al grado di colonnello; e come marito, giunse fino a diventare il principe consorte di sua moglie, essendo essa già stata nominata dal fratello, principessa di Piombino. Dopo due mesi, siccome ogni prun fa siepe, fu aggiunto al piccolo principato anche la repubblichetta di Lucca, cosa molto gradita alla signora Baciocchi, la quale aveva però mire più alte. Essa, anche senza l’aiuto del marito che non contava nulla, e che non era buono ad altro che a far pompa della sua uniforme, o piuttosto livrea, si mostrò arditamente degna dei suoi nuovi destini, e faceva la regnante sul serio, come se davvero fosse nata, per modo di dire, sui gradini d’un trono. Presiedeva i consigii dei ministri, favoriva il commercio e spendeva assai nei pubblici lavori. Per ciò i suoi devotissimi sudditi l’appellarono la Semiramide di Lucca. Quanto più la signora Baciocchi si affermava come sovrana, sia pure di terza classe, tanto più il principe consorte spariva, e faceva la figura di quei mariti delle levatrici, che ricevono l’ambasciate per le chiamate della moglie che li mantiene.
Il pensiero fisso della signora Elisa, era il trono di Toscana: paion cose da nulla, ma era proprio così. Essa non cessava d’informare delle spese pazze, dello sperpero delle finanze toscane che faceva la frivola regina reggente Maria Luisa l’«augustissimo» fratello, che s’era già incoronato re d’Italia, senza domandare il permesso a nessuno.
Queste segrete informazioni, la moglie del principe marito le mandava non per altro che perchè quanto più sciupava la regina d’Etruria, meno restava per lei, giacché oramai era più che sicura, che la Toscana poteva star poco a diventar lo Stato della signora Baciocchi, la quale andava prendendo pratica del trono esperimentando la sua abilità su quello minuscolo di Lucca.
E quando in forza di un imperiale decreto del 3 marzo 1809 la signora Elisa fu nominata Granduchessa di Toscana, non stava più nella pelle. Gongolante di gioia, mandò subito dalla