Pagina:Giuseppe Conti Firenze vecchia, Firenze 1899.djvu/85


Maria Luisa, Napoleone I ed Elisa Baciocchi 73

La sola soddisfazione, e non fu lieve, che ebbe la Toscana, fu quella di sapere, per bocca degli stessi scrittori francesi, il che è tutto dire, che le reclute toscane, convertite in soldati, sui campi di battaglia si portarono da valorosi sempre, destando lìammirazione delle vecchie truppe agguerrite, al fianco delle quali marciarono in terre straniere, e per interessi non propri, vi lasciarono, pur troppo, anche la vita.

Napoleone medesimo decorò di propria mano sul campo molti toscani in ricompensa del loro valore, sul quale fece sempre grande assegnamento. E perchè la Toscana diventasse francese in tutte le regole, Napoleone aveva firmato a Parigi fin dal ig febbraio 1808 un decreto, che imponeva in Toscana l’applicazione del Codice Napoleone, mandando poi a Firenze una Giunta che doveva governare lo Stato per conto della Francia. Quella Giunta, che prese possesso il 26 giugno dello stesso anno, era preseduta dal generale Menon, uomo inetto, «avido e licenzioso.»

Un altro bel servizio di Napoleone che ci voleva tanto bene!

Uno sfrontato editto di quella malaugurata Giunta, diceva nientemeno ai toscani queste parole: «L’Imperatore e re vi chiama all’onore di far parte della gran famiglia, e vi associa ai gloriosi destini dell’Impero che il suo genio ha fondato. Napoleone il Grande vi adotta per suoi figliuoli, ed i francesi vi salutano col nome di fratelli. Questa adozione vi assicura gli effetti della benefica sollecitudine del nostro augusto Imperatore. Protettore della religione e dei costumi egli vi vuole felici; vi dà un Codice che è il frutto della saviezza e dell’esperienza de’ secoli, i quali prende sotto la sua tutela le proprietà e le famigiie (sic); egli vuol veder sempre florida la vostra agricoltura e la vostra industria; egli vuol rendere alla Toscana, alla patria di Dante, di Galileo e di Michelangiolo, all’Atene d’Italia, l’antico splendore che le procurarono nei suoi giorni più belli le lettere, le scienze e le arti, delle quali fu essa la cuna nel seno dell’ Europa moderna. Giunti tra voi per ordine del più grande