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68 | Maria Luisa, Napoleone I ed Elisa Baciocchi |
d’onori; ed il 2 dicembre 1804 nella chiesa di Nòtre-Dame consacrava col crisma Napoleone Imperatore, rivolgendo a Dio queste enfatiche parole:
«Dio Onnipotente, che avete stabilito Hazael per governare la Siria, e Jehu re d’Israele, manifestando loro le vostre volontà per l’organo del profeta Elia; che avete ugualmente sparsa l’unzione santa dei re sulla testa di Sanile e di Davidde, pel ministero del profeta Samuele, spandete per mezzo delle mie mani, i tesori delle vostre grazie e delle vostre benedizioni sopra il vostro servo Napoleone, che malgrado siamo noi personalmente indegni, oggi consacriamo Imperatore in vostro nome.»
Pio VII ripassò da Firenze la sera del 6 maggio 1805, entrando dalla porta a San Gallo e fu ricevuto con luminarie, archi di trionfo e cannonate come se invece di uno Stato vicino a fallire, fosse venuto in California. La reggente, al solito, con grande sfarzo, andò a incontrarlo a Cafaggiolo. Di lì il papa proseguì per Firenze; e mentre egli scendeva a Santa Maria Novella dove fu cantato l’eterno Te Deum, Maria Luisa andò ad aspettarlo a’ Pitti per riceverlo da Sovrana !
La regina reggente cominciava però ad accorgersi che i Ministri non eran più portati per la sua casa; e che cercavano di orientarsi di nuovo verso la Francia, ed alcuni anche parteggiavano per il ritorno di Ferdinando III.
Cosicché credè di operare con furberia accostandosi sotto sotto alla Spagna; e per ingrazionirsi con quella corte così stomachevolmente bigotta e falsa, colse l’occasione dell’arrivo a Firenze della principessa Carlotta di Parma, che s’era vestita monaca delle Orsoline, e andava con altre due monache a Roma per fondarvi un nuovo monastero, per farle smaccate dimostrazioni: la prima fu quella d’andar fino a Cafaggiolo a riscontrarla, con un drappello di guardie a cavallo e con tale sfarzo, che contrastava con la umiltà dell’abito della principessa; la seconda d’andar con lei, vestita da monaca, a girar per Firenze a visitare i monasteri; e quindi