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Maria Luisa, Napoleone I ed Elisa Baciocchi 67

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Per dire che jNIaria Luisa faceva tornare il secolo dell’oro, e che la patria del Pastor Guarducci, cioè San Casciano, le offriva l’umile suo cuore, mentre negli occhi ardeva l’amore per lei, ci vuole un coraggio da leoni!

jMa i pastori arcadi, dicevan quello e peggio. Non c’era da badarci.

Il Papa quando arrivò a Poggio Torselli, si soffermò al cancello che metteva al viale della Villa Orlandini, dove la regina e tutta la corte, inginocchiatisi subito per non perder tempo, gli domandarono la benedizione. Quindi continuò per Firenze, seguito da diciotto carrozze piene di prelati, di segretari, di minutanti, di camerieri segreti e palesi, di cuochi e di servitori.

Sua Santità dopo il pomeriggio giunse a Firenze e scese alla chiesa di .Santo Spirito, ricevuto sulla porta da monsignor Alartini, mentre le campane delle chiese scampanavano senza pietà e le artiglierie delle fortezze sparavano senza misericordia.

Non e’ è bisogno di dire che fu cantato il Te Deum La regina intanto s’affrettò a tornare a’ Pitti per ricevere l’augustissimo ospite, il quale, appena arrivato e preso possesso del suo quartiere al primo piano, ricompensò Maria Luisa di tante premure e di tanto onore, ammettendola a baciargli il piede! Anche la corte fu ammessa a questo invidiabile onore.

Per contentare il popolo, che stipato giù nella piazza s’ammazzava per arrivar sotto il terrazzino implorando la benedizione, il pontefice, dopo poco, in piviale di teletta d’oro e con la mitria in capo, comparve sotto il magnifico baldacchino eretto sul terrazzo, e di lì diede la invocata benedizione al popolo, che si prostrò a un tratto tutto in ginocchioni come fosse rimasto fulminato.

Il giorno dopo, nella Sala delle Nicchie, fu da Pio VII amministrata la cresima al piccolo re Carlo Lodovico.

La mattina del dì 7, il papa lasciò Firenze passando da porta al Prato, diretto a Pistoia.

Egli fu ricevuto a Parigi con ogni sorta di distinzioni e