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Firenze Vecchia
«vSolamente» continuò con la sua faccia verniciata il Del
Benino «poteva calmare il nostro cordoglio quel nuovo monarca
che ci viene annunziato; e S. M. Lodovico Primo poteva
solo eccitare in noi i sentimenti di gioia e di letizia.»
Ed ora bastano le citazioni, perchè si fa il viso rosso soltanto
a leggerle, queste parole. I liberali veri se non amavano
Ferdinando perchè soggetto all’Austria, non ebbero mai la
viltà di fingere un dolore che non sentivano, come facevano
coloro che gli si eran sempre protestati affezionatissimi sudditi
ed umilissimi servitori.
Che brava gente!
Avvenuta così la cerimonia del giuramento, la città si
preparò a ricevere i nuovi sovrani, non foss’altro per la curiosità
di vedere coni’ eran fatti.
Giovacchino INIurat, il più bel generale dell’esercito francese,
che la teneva più dai realisti che dai giacobini, accompagnato
da uno stupendo
stato maggiore
di generali e d’ufficiali,
ed alla testa di
tutta la truppa francese,
andò a ricevere
i sovrani davanti al
parterre fuori di porta
a San Gallo, facendo
così un francese, ad
un re di stirpe spagnola,
gli onori di casa
in una città italiana.
Uno squadrone di dragoni francesi ed uno di polacchi poiché
scortavano il re d’uno Stato italiano! — aprivano il
corteggio di mezzo trotto, per far largo all’immensa folla,
che spaventata si rifugiava contro i muri delle case.
Il corteggio magnifico era chiuso da un plotone di cavalleria
polacca preceduta dalla fanfara. E con questo apparato
francese, spagnuolo e polacco, entrarono in Firenze i sovrani
L’Arco di San Gallo edificato nel 1745
in onore di Francesco II duca di Lorena.