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Nuovi proclami e sempre nuovi governi 49

NiLovL proclami e sempre nuovi governi 49 pressa quanto meritava. vSentimenti, degni invero di onesti cittadini! L’infante Lodovico, regalato da Napoleone alla Toscana ribattezzata «regno d’Etruria» aveva ventott’anni, quando dal primo console gli venne destinato il trono. Egli, benché fosse d’alta statura e di bell’aspetto, non aveva nulla di regale. Aveva i capelli biondi come una fanciulla tedesca, e li portava pettinati all’indietro terminando in un codino legato da un nastro nero, che finiva con un fiocco. Aveva più r aria di melenso che di principe, e vestiva con molta trascuratezza. Sua mog’lie, piccola e bruna, tozza della persona e di carnagione ulivastra, con occhi neri vivacissimi e penetranti, senza istruzione, ma d’una superbia veramente spagnuola, era il tipo della donna da casa borg’hese. Per conseguenza, sotto certi rispetti, potevan dirsi una coppia e un paio. Il 21 aprile 1801 i due nuovi regnanti della Toscana lasciaron Madrid scortati da due reggimenti di cavalleria «vestiti a nuovo» fino al confine francese, poiché si recavano a Parigi a ricever scettro e corona dalle mani del primo console. Gusti quelli, che non poteva levarsi un altro console che non si chiamasse Napoleone. Nella carrozza della futura regina venne messa una cassetta piena di decorazioni, da regalarsi alle dame della sua corte, quando l’avrebbe costituita; e re Carlo IV vi fece anche aggiungere un sacco pieno di luigi d’oro. Napoleone preparava a Parigi accoglienze sfarzose agli sposi Borboni; ed aveva ordinato che fossero ricevuti con grande onore nelle città della Francia, ove ad essi fosse piaciuto di fermarsi., Infatti, appena arrivati a Bordeaux la trovarono in festa, e quando la sera si recarono con le autorità al teatro che era tutto illuminato, furono accolti da grandi applausi, spesso però superati da fischi sibilanti e acutissimi; cosicché una cosa bilanciò l’altra se non la sorpassò. A Parigi arrivarono il 25 maggio, ed il giorno seguente 4. — Conti.