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La festa della libertà e i frutti dell’albero 31

laico zoccolante del Monte San Savino, che con la sciabola in mano eccitava i suoi seguaci «bestemmiando come un forsennato» in onore di Dio e del principe. Fu saccheggiato il ghetto e la sinagoga, fracassate e vuotate le sette cassette dell’elemosina nella sagrestia del tempio, e portati via gli argenti che ornavan la bibbia.

Questi barbari fatti di Siena, e il tremendo rovescio toccato da Macdonald alla Trebbia nei giorni 17, 18 e 19 giugno ebbero il loro contraccolpo anche in Firenze, dove la sera del 4 luglio, in Piazza Nazionale, vi fu una specie di rivoluzione, nella quale il popolo bruciò tutti gli emblemi della repubblica. Le cariche di cavalleria furono insufficienti a frenare il furore della plebaglia istigata dai reazionari; ed i liberali si videro in pericolo.

Frattanto la disfatta della Trebbia determinò i francesi ad allontanarsi dalla Toscana: e la notte del 5 luglio, il