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XXXI

L’opera amministrativa di Ferdinando III


La «Presidenza del Buon Governo - La Camera delle Comunità e il soprassindaco - Consulta di giustizia e grazia - Il supremo Consiglio di giustizia, la Ruota civile e la Ruota criminale - Registro - Ufizio del Segno Ufizi di Garanzia - Scrittoio generale delle I. e R. possessioni - Catasto Corporazioni religiose e Demanio — Archivi - Segreteria del Regio Diritto - Stato civile - Opera di Santa Maria del Fiore - L’Orfanotrofio di San Filippo Neri, la Pia Casa di Fuligno e la Congregazione di San Giovan Battista - Gli Spedali; l’Ospizio di Maternità ed altre istituzioni di beneficenza Pubblica istruzione - L’Accademia della Crusca.

Una delle prime cure di Ferdinando III appena tornato sul trono era stata quella di riordinare lo Stato, ripristinando ciò che dai Governi passati era stato soppresso e modificando o correggendo le antiche istituzioni rimaste in vigore. Molte altre ne introdusse, le quali, se non corrisposero perfettamente al desiderio del popolo, non per questo era da incolparne la mala volontà del principe, che anzi, intendeva sempre con leggi che onestamente gli sembravano savie, di procurare il benessere dei suoi sudditi, purché non si trattasse mai di avere idee troppo liberali o di professare principii d’indipendenza politica. Nel suo concetto la Toscana apparteneva all’Austria, come aveva detto a faccia tosta anche il Rospigliosi nel 1814 nell’occasione del ritorno appunto di Ferdinando III.

Uno dei primi provvedimenti del reduce Granduca, fu quello di provvedere col JMotìtproprio del i" mag-gio e con