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IX

Il Congresso di Vienna: nuovi torbidi in Italia


Un patto d’alleanza e un trattato di pace - Don Neri Corsini plenipotenziario della Toscana al Congresso di Vienna - Pretese sfatate della reggente Maria Luisa - Sospensione del Congresso - Napoleone I a Parigi - Il proclama murattiano per l’indipendenza d’Italia - Risposta del Bellegarde - Ferdinando III ripara a Pisa - Dà ragione della sua partenza - La Sandrina Mari si fa distinguere - Proclami del Pignattelli napoletano e del Nugent tedesco - Ferdinando III torna a Firenze - La bravura dei soldati toscani - Ritorna la calma, e ritornano molti oggetti d’arte da Parigi.

La quiete che parve tornare con Ferdinando III era ancora di là da venire, poiché nuovi e gravi fatti la turbarono.

Nel dì 1° marzo 1814 era stato stipulato a Chaumont il patto d’alleanza contro Napoleone, fra il re di Francia Luigi XVIII, che aveva preso il posto di lui, e le quattro potenze alleate, cioè Austria, Russia, Prussia e Inghilterra.

Nel dì 30 maggio dell’anno medesimo fu altresì firmato a Parigi il trattato di pace fra il re e le potenze stesse. Questi due trattati furono confermati nel memorabile Congresso di Vienna, che ebbe una grandissima importanza, poiché vi intervennero quasi tutti gli Stati d’Europa.

La prima seduta preparatoria di quel Congresso fu tenuta il dì 16 settembre. E Ferdinando III si affrettò, appena rientrato a Palazzo Pitti, di mandarvi come suo plenipotenziario il consigliere Don Neri Corsini. Egli sostenne energicamente e