Pagina:Giuseppe Conti Firenze vecchia, Firenze 1899.djvu/125


Il Comune Fiorentino dal 1799 al 1814 113


cottimamente Niccola Martini, che li portava lassù sui carri come i maiali al mercato.

Per cercare di fare economia in tutto, il Magistrato civico si sarebbe attaccato ai rasoi : lo provi il fatto, che per l' illu- minazione comprava due o tre barili d'olio per volta; e di più, per non spender tanto nella rena che si spargeva nelle vie, per tutto il corso delle carrozze e dei barberi in occa- sione di feste fu deciso che dopo la festa fosse ammassata dagli spazzini « e depositata in una buca da farsi nell'area del Prato per quivi conservarla. »

Di fronte a tanta miseria, capitò come un disastro più grande il ritorno dei francesi; i quali per non perder tempo impo- sero con decreto del ig ottobre 1800 emanato dal general Du- pont, comandante in Toscana, alla città di Firenze una con- tribuzione di due milioni e mezzo di franchi. ]Ia il magistrato, « persuaso dell' impossibilità di poter collettare dagli abitanti della città, estensivamente anche ad ogni ceto, la detta somma, incaricarono il nuovo gonfaloniere marchese Francesco Catel- lini da Castiglione, ed altri sette rispettabili soggetti « di pre- sentarsi in corpo in forma di Deputazione pubblica » al luogo- tenente generale Dupont e fargli presente « con l'esposizione di tutti i fatti antecedenti, la povertà del paese, le luttuose cir- costanze in cui si ritrovava da molto tempo la decadenza del commercio, la scarsità delle raccolte, e per conseguenza l' im- possibilità assoluta di supplire alla detta richiesta, pregandolo instantemente a volerla moderare più equitativamente. »

E il gonfaloniere coi « sette soggetti » si presentò al gene- rale Dupont, il quale prese tempo a rispondere. Ventiquattro ore dopo il Magistrato civico ricevè una lettera del generale di brigata Gobert « capo dello stato maggiore dell' ala di- ritta, » con la quale si manteneva ferma l' imposizione di due milioni e mezzo da repartirsi fra le seguenti classi, e cioè: sulle case più opulente della nobiltà, del clero, e del com- mercio ; sul corpo della nazione ebrea, sulle proprietà della corona, le commende di Malta, l'Arcivescovado, i capitoli, le abbazie e conventi della città.

8. — Conti.