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98 | Firenze Vecchia |
dinando: e tale fu la commozione del Sovrano, che percorse tutta la chiesa «rasciugandosi col fazzoletto le abbondanti lacrime che la gioia e la riconoscenza le faceva spargere». Cantato il Te Deum, il vescovo di Siena diede la benedizione; ed il Granduca tornò a’ Pitti prendendo dal Canto alla Paglia, da Santa Trinità, via Maggio e lo Sdrucciolo. Al corteggio del Sovrano si erano unite tutte le carrozze della nobiltà, dei consiglieri e di altre persone «che avevano l’onore dell’anticamera». Doveva essere un colpo d’occhio stupendo! «Oltre l’immensa quantità di popolo, era meravigliosa la vaghezza degli apparati e dei tappeti che ornavano tutte le finestre delle case e le botteghe piene zeppe di spettatori. A’ Pitti il Granduca fu ricevuto dai quattro ciambellani principe don Tommaso Corsini, duca Ferdinando Strozzi, comm. Alamanno De Pazzi e senatore Marco Covoni».
Passato subito nel quartiere detto delle Stoffe, Ferdinando III si affacciò alla terrazza per salutare il popolo che applaudiva freneticamente, con la sola compagnia del maggiordomo gran ciambellano Antinori. Sfarzosissimo fu l’apparato di tutte le strade da porta a San Gallo al Palazzo; ed in alcuni punti formava un sorprendente colpo d’occhio.
A mezzogiorno, il Granduca diede udienza a tutte le au- torità e cariche dello Stato; ed in ultimo al generale conte di Staremberg con tutta l’ufficialità e lo stato maggiore della truppa toscana e tedesca.
Dopo il ricevimento, andò a pranzo col principe Rospigliosi, con l’Antinori, e con i ciambellani Badeck e Reinack: e nelle ore pomeridiane si recò al passeggio delle Cascine in una muta a sei cavalli, con gli ufficiali del nuovo Corpo dei Dragoni che gli facevano scorta, con i quattro personaggi e i due ciambellani di settimana. Al ritorno, andò per la città sempre con lo stesso treno fino a piazza San Marco per godere lo spettacolo dell’illuminazione, e quindi tornò al Palazzo, ove cenò con le cariche di corte. Il giorno seguente, 18 settembre, arrivò a Firenze alle sette e mezzo di sera anche l’arciduca Leopoldo, Principe Ereditario