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compito esclusivo delle famiglie. Debbono i genitori, e specialmente le madri, parlare prudentemente ai loro figliuoli di certe cose delicate, come quelle riguardanti il sesso, additando loro i pericoli possibili e consigliando l’igiene necessaria per la sanità del corpo e della mente.
La parola dell’insegnante, per quanto corretta e riguardosa, può nella scuola, trattandosi di un argomento delicatissimo, recare, non volendo, offese al pudore delle giovanette e destare pensieri e desiderii pericolosi.
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Riepilogando quello che abbiamo detto a proposito dell’indirizzo didattico-educativo delle nostre scuole femminili, sia elementari che complementari e normali, secondo risulta dai programmi d’insegnamento prescritti e dell’attuazione che gli insegnanti ne fanno, crediamo di poter affermare che sia necessario migliorarlo in maniera da poter dare alle fanciulle e alle giovanette che le frequentano un’educazione conforme alla missione della donna nella famiglia e nella società.
Se la scuola deve preparare alla vita, quella destinata per la donna non deve dimenticare la missione che a questa è assegnata dalla natura. Perciò una riforma dei programmi vigenti delle scuole elementari, complementari e normali femminili, subordinata a questo fine, è un’imperiosa necessità, la quale risulta evidente anche dal fatto che nessuna delle donne che studiano per l’apprendimento di una professione, rinunzia alla sua missione naturale. Presto o tardi essa potrà maritarsi e diventare regina di quel regno domestico, così ricco di pace e di sante gioie, nel quale