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l’animo degli allievi una potente suggestione educativa. Ma quale suggestione educativa può esercitare col proprio esempio un professore sulle allieve d’una scuola complementare o normale, se la vita dell’uomo è diversa da quella della donna e la missione dell’uomo differente da quella della donna nella società?

Dall’esempio della propria insegnante le giovanette delle scuole secondarie femminili possono apprendere la serietà e l’onestà della vita, la correttezza dei costumi, la modestia negli atti e nell’abbigliamento, l’amore al lavoro e alla propria dignità e tante altre belle virtù, che rendono amata e ammirevole la donna e non debbono mai mancare in colei che viene preposta all’educazione delle altre donne. Ed è perciò che io sostengo che i posti d’insegnante per le scuole complementari le normali femminili debbano essere conferiti a professoresse e, solo in mancanza di esse, a professori. Per ragioni analoghe le professoresse non dovrebbero insegnare nelle scuole secondarie maschili, le cui porte sono state loro già aperte, come si sono aperte quelle delle scuole elementari maschili.

In parecchie scuole secondarie maschili ho visto insegnare molto bene, signorine laureate, che serbavano condotta seria e dignitosa; nondimeno qual esempio, per l’esperienza della vita, potevano i loro alunni apprendere da esse, se il modo di vivere della donna, il suo modo di condursi in società, le sue aspirazioni sono diversi da quelli dell’uomo?...

Ma, pur riservando alle professoresse tutti i posti d’insegnanti delle scuole complementari e normali femminili, e alle maestre tutti quelli delle scuole elementari femminili e di una parte delle maschili non occu-