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gno e la larghezza di mente dell’uomo, e quando si dedica a studî serî, è animata, per riuscire, da un forte sentimento d’amor proprio e tenacità di volere ed è aiutata da una minor distrazione dell’uomo.

Perciò non occorre spendere altre parole per dimostrare l’impossibilità della completa eguaglianza di fatto tra l’uomo e la donna, checchè ne dicano coloro che sognano un ordinamento diverso della società, dei quali avremo occasione di occuparci in Un altro capitolo di questo libro.

Parliamo ora della seconda causa accennata che ha dato origine al femminismo, cioè del disagio economico, che rende più rari i matrimoni e preoccupa le famiglie che hanno figliuole da marito.

Il disagio economico esiste, lo sentiamo tutti, perchè le esigenze della vita moderna sono troppe e considerevoli le spese pel mantenimento d’una famiglia; e dipende da ciò se gli uomini sono diventati molto pensierosi e i matrimonî più rari di prima. Non mancherebbero i rimedî a questo stato di cose, ma non è questo il luogo di parlarne; e per il soggetto di cui mi occupo, basta aver constatato l’esistenza di un fatto che è, fino a un certo punto, una causa giusta del femminismo.

I padri di famiglia, preoccupati della sorte delle loro figliuole, cercano di avviarle tutte all’esercizio di una professione, affinchè possano bastare a sè stesse, come dicesi. Così, se una giovane non troverà a maritarsi degnamente, potrà vivere col suo onesto lavoro,