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speciali per esse, che le frequentano unicamente per compiere gli studî necessari per esercitare certe professioni alle quali si dedicavano, fino ad alcuni anni fa, solo gli uomini. Ancorché ne volessi parlare, non potrei dire cose migliori di quelle dette a proposito delle scuole complementari e normali femminili, perchè tali scuole non hanno, nè possono avere, di mira la particolare educazione della donna, essendo dirette a dare la coltura generale e quella tecnica necessaria all’esercizio di una professione liberale.

Ma il fatto che la donna invade il campo delle professioni finora esercitate solo dagli uomini, ha tale importanza sociale e tale influenza sull’avvenire di lei, che credo necessario parlarne in un libro come questo, che si occupa di proposito dell’educazione della donna.

Come si vede, io accenno qui alla quistione detta del femminismo, che oggi preoccupa molto la società ed è largamente discussa in vario senso. È un bene o un male il femminismo? Lo vedremo fra poco.

Due, a mio credere, sono le cause che hanno dato origine al femminismo: un falso diritto di volere una perfetta eguaglianza di fatto fra il sesso maschile e il sesso femminile, e il disagio economico, che rende più difficili i matrimoni e preoccupa i padri di famiglia e le loro figliuole atte a marito.

Ho detto appositamente un falso diritto, perchè può esistere una perfetta eguaglianza di fatto tra l’uomo e la donna? Sì, ragionando astrattamente, non v’è, nè vi può essere alcuna disuguaglianza fra l’uomo e la donna nella famiglia e nella società, specialmente rispetto ai diritti individuali, perchè l’uno vale l’altra, anzi l’uno completa l’altra. Le leggi garantiscono, in