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C’è chi pensa che la dorata della scuola normale debba essere di quattro anni per dedicarne l’ultimo al tirocinio e allo studio delle materie di carattere professionale; ma a me pare che per il tirocinio, fatto nel modo efficace, del quale ho parlato, occorrano non meno di due anni, affinchè gli allievi maestri possano imparare ad insegnare con efficacia prima di assumere la direzione di una scuola, e che per completare l’istruzione generale del futuro maestro siano sufficienti i primi due anni dei quattro che vi vorrebbero stabilire per la scuola normale, dovendosi, come ho già detto, sfrondare i programmi in vigore delle parti non assolutamente necessarie alla coltura magistrale.
Una nuova disciplina si dovrebbe però insegnare al primo biennio della futura scuola normale, il latino, il quale è necessario sia al maestro, per l’insegnamento efficace della lingua italiana, sia a chi, dopo i primi due anni della scuola normale, non desidera compiere l’altro biennio professionale e vuol passare ad altra scuola secondaria.
Non è nuova l’idea dell’insegnamento del latino nella scuola normale, e tutti dovrebbero ricordare lo strenuo e dotto sostenitore di esso, il compianto prof. Nicola Fornelli, della R. Università di Napoli; ma, checché se ne pensi, è fuor di dubbio che per l’insegnamento efficace della lingua italiana è utilissima la conoscenza del latino, da cui essa deriva. E forse a questo concetto s’ispirò il Credaro, quando stabilì come base dei Corsi Magistrali la licenza ginnasiale.
Non occorre poi dire che l’insegnamento del latino nelle scuole normali vorrebbe impartirsi dallo stesso professore d’italiano, il quale dovrebbe essere, a pre-