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Certamente professori che abbiano attitudine ad insegnare parecchie discipline, devono aver ricevuto una buona istruzione ed educazione; ma uomini così fatti non sono rari, nè in Italia è una novità la riunione di più materie d’insegnamento sotto uno stesso professore di scuole secondarie. Nei nostri ginnasi sono affidati allo stesso insegnante la lingua italiana, il latino, il greco, la storia e la geografia, e in essi il profitto dei giovani, il profitto vero, quello che educa la mente e la mette in grado di continuare da sè gli studî, non quello apparente degli esami di promozione o di licenza, è relativamente maggiore che nelle altre scuole secondarie, per le ragioni dette più sopra, che cioè il professore può conoscere bene gli alunni, correggerne i difetti mentali e svilupparne i pregi.

L’aggruppamento delle discipline, che io ho sempre vagheggiato specialmente per le scuole medie di primo grado, ha trovato finalmente autorevoli sostenitori, fra cui l’onorevole senatore prof. Luigi Credaro, insegnante di pedagogia nella R. Università di Roma, il quale, essendo ministro della pubblica istruzione, propose l’abbinamento di parecchie cattedre nel progetto di riforma della scuola normale, come quelle dell’italiano e della storia e geografia, della matematica e delle scienze naturali, del disegno e della calligrafia. Tale progetto, che il ministro Berenini, successore del Credaro, fece suo, ebbe l’approvazione del Senato, ma non entrò in porto, perchè non fu discusso nella Camera dei Deputati, e l’aggruppamento delle materie d’insegnamento da impartirsi da uno stesso professore, o, come vuol dirsi, l’abbinamento delle cattedre, e di là da venire, al pari della riforma della scuola normale, ritenuta necessaria e promessa da molti anni.