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- Quindi bisogna scegliere tra ciò che affatica e stanca ciò che accresce il potere di durare senza disagio nel lavoro mentale.
Ma, dato che le forze intellettuali degli alunni resistano a qualunque fatica, è possibile che i giovani appaghino le esigenze di tutti i professori, in modo da contentarli tutti? Possono essi diventar in ogni materia specialisti e quindi matematici, disegnatori e perfino calligrafi, come i loro insegnanti? Potrà invece avvenire che un giovane, forzato in questa maniera ad ogni sorta di lavoro improbo, senz’alcuna vocazione, non sappia poi trovare la sua via, dedicarsi ad una sola materia di studio, diventare a sua volta uno specialista e risolvere così il problema del proprio avvenire.
Come rimediare intanto a questo grave inconveniente per la scuola normale femminile, della quale mi occupo?
Una volta si proponeva di nominare professori d scuole normali i maestri elementari abilitati all’insegnamento secondario, per aprir loro una carriera e per dare a quelle scuole insegnanti pratici dell’arte didattica, e coloro che poterono entrarvi si sono tutti distinti e fatti apprezzare, dando buona prova di sève aprendosi un lieto avvenire. Ma ora riproporre la stessa cosa, dopo aver elevati gli studi della scuola normale, alla quale precede un altro corso di studî secondarî, e dopo il gran numero dei laureati che sono senza posto, sarebbe un’idea strana.
Ai posti vacanti nelle scuole secondarie, in generale, si preferiscono i laureati, perchè comunemente si crede che la laurea sia il titolo comprovante la maggior col-