Pagina:Giuseppe Aliani, Educazione della donne 1922.djvu/44


— 38 —

libri che si adottano si rileva che si fa un corso regolare di geometria; e le alunne delle scuole normali parlano di angolo piatto, di angolo giro e di altri nuovi termini geometrici, mentre ignorano molte cose necessarie ai bisogni della vita.

A me pare che il programma di geometria si debba limitare ai teoremi tipici e che giovi dirigere tutto l’insegnamento scientifico della scuola a un fine essenzialmente pratico e utile per la vita.

Ho già detto come possa essere educativa per la donna la coltura scientifica, se ben indirizzata; ma bisogna guardarsi dalle esagerazioni. A che cosa serve l’apprendimento delle formole chimiche? Ne domandai un giorno a un mio amico, insegnante di scienze nelle scuole normali; ed egli mi rispose: — A ricordare facilmente la composizione dei corpi, la quale nelle formole è espressa in modo breve ed efficace. — Ma quale è più utile nella vita, il sapere per esempio, le formole dell’acido cloridico HCl, dell’acido solforico H2SO4, e dell’ammoniaca H3N, oppure l’uso dell’acido cloridrico, dell’acido solforico e dell’ammoniaca?

I programmi governativi parlano, è vero, delle applicazioni della chimica all’economia domestica, all’igiene, alle professioni e alle industrie; ma in questo principalmente dovrebbe consistere l’insegnamento della chimica nelle scuole normali. Sulle altre cose necessarie ad intendere i fenomeni chimici (proprietà della materia e dei corpi, leggi fondamentali, corpi semplici e composti, ecc.) bastano poche e semplici nozioni. Per le donne però è necessario aggiungere le applicazioni della chimica all’arte della cucina. «La fisica e la chimica applicate all’economia domestica — dice la