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condo il suo fine, il sentimento del dovere, la devozione al bene pubblico e il vivo amor di patria.

Per l’insegnamento delle scienze fisiche e naturali sembrano superflue per le fanciulle le nozioni riguardanti la pesca, l’industria mineraria, manifatturiera, ecc. prescritte per la 6a classe, perchè potrebbero bastare per esse pochi cenni adatti nei libri di lettura.

Insomma i programmi delle scuole elementari hanno bisogno di essere ristretti in più angusti limiti per le scuole femminili e di essere, in alcuni punti, diversi da quelli delle maschili.

Sfrondandoli di tutto ciò che è superfluo all’istruzione e all’educazione delle fanciulle, è possibile ottenere che le maestre diano maggior importanza all’insegnamento dei lavori donneschi, che molte trascurano del tutto, perchè preoccupate dal fatto di dover svolgere lo stesso programma delle scuole maschili e in tempo relativamente minore, avendo un insegnamento di più, quello appunto dei lavori donneschi.

A diminuire l’importanza di questo insegnamento contribuiva prima anche il fatto che non era prescritto nessun saggio d’esame, e fu perciò molto opportuna la pubblicazione dei programmi di lavori donneschi del 10 aprile 1899, con l’obbligo degli esami.

Sfrondando del superfluo i programmi delle scuole elementari femminili, determinando bene quelle nozioni che per esse debbono essere diverse dalle altre prescritte per le maschili, bisogna pure mettere in evidenza il particolare fine educativo dell’istruzione femminile. Si sa, la buona maestra deve saper prendere occasione da tutti gl’insegnamenti per fare acquistare