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minile, se non si dovesse prendere alcun provvedimento per migliorarne, quando è necessario, le condizioni? E se talvolta vien proposta la chiusura di qualche scuola o convitto privato, bisogna deliberarla senza riguardi a persone o ad enti interessati, essendo l’educazione della donna un fatto di grande interesse nazionale.
Oltre a ciò è necessario esigere maggiori garanzie nelle persone che debbono essere autorizzate ad aprire un convitto femminile. Il vigente regolamento per l’istruzione elementare, stabilisce che chi desidera aprire una scuola privata deve unire alla domanda d’autorizzazione «i documenti richiesti nei concorsi ai posti di maestri elementari, fra cui il diploma di maestra, un’attestazione dell’ufficiale sanitario sulla convenienza e salubrità del locale e un elenco dei libri di testo che s’intendono adottare». Quando trattisi dell’apertura di un convitto, oltre a tali documenti dovranno pure presentarsi: «la pianta dell’edificio, il regolamento interno del convitto, il programma degli studi, l’indicazione dei mezzi finanziari destinati al funzionamento dell’istituto, e l’attestazione sulla convenienza e salubrità del locale, rilasciata dal medico provinciale».
E non occorrerebbe assicurarsi, prima di concedere l’apertura d’un convitto femminile, che chi lo deve dirigere abbia una specchiata condotta morale e che, per la sua vita presente e passata, possa educare seriamente, ai bene delle famiglie e della patria, l’animo delle giovanette affidate alle sue cure? Tutti sappiamo come è facile avere un certificato di moralità, ma nè esso, nè quello di non aver mai avuto condanne pe-