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ranno ristrette in angusti limiti, ciò gioverà a rendere più intenso, lo studio in quelle principali e permetterà di affidare più materie allo stesso professore, il che, oltre a produrre dei vantaggi economici, renderà più educativo l’insegnamento, secondo ho già dimostrato.

Alla riforma dei programmi delle scuole complementari e normali femminili deve essere congiunto il riordinamento dei convitti annessi alle medesime scuole.

Già ho parlato della necessità che tali convitti siano resi obbligatorî pei Comuni o per le Province, dove hanno sede le scuole normali femminili, e tale necessità è sentita da tutt’i padri di famiglia che non credono conveniente affidare le loro figliuole ai convitti privati. Perciò molti di essi lamentano la mancanza dei convitti nazionali femminili, dei quali, data l’importanza dell’educazione della donna, ogni provincia dovrebbe avere il suo, e i convitti normali potrebbero farne le veci.

Ma, resi obbligatori i convitti normali, bisognerà ordinarli pure in maniera da non temere la concorrenza di quelli privati. Che cosa desiderano i genitori per i convitti femminili? Che siano diretti da donne che abbiano specchiata moralità e vero amore per 1 educazione delle fanciulle. E preferiscono talvolta i convitti religiosi a quelli laici soltanto perchè credono che le persone che li dirigono diano maggior garanzia di moralità e possano aver maggior cura per 1 istruzione e l’educazione delle loro figlie.

Ebbene, noi avremo dato a questo riguardo le maggiori garanzie possibili stabilendo che la direzione