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VI.

I doveri dello Stato nell’educazione della donna


Le difficoltà per l’educazione della donna e l’opera dello Stato. — La scuola complementare femminile obbligatoria. — Il riordinamento dell’istruzione elementare e popolare e l’amministrazione scolastica provinciale. — La maestra rurale. — Le scuole secondarie speciali per le donne e le scuole di arti e mestieri femminili, di aziende rurali, industrie agrarie, ecc. — La riforma urgente dei programmi delle scuole complementari e normali femminili. — Lo studio eccessivo, la salute delle donne e la decadenza della razza. — La riforma dei convitti femminili normali. — L’ispezione dei convitti e degl’istituti femminili. — Garanzie necessarie per l’autorizzazione ad aprire convitti e istituti femminili. — La vigilanza dello Stato sull’istruzione ed educazione privata. — La tutela del buon costume. — Urgenza delle riforme scolastiche.


Da quello che si è detto nei capitoli precedenti appare chiaro quale e quanta importanza abbia l’educazione della donna.

Il Laboulaye dice: «Educare un uomo è formare «un individuo che nulla lascia di sè; educare una donna è formare le generazioni avvenire». Questa sentenza non mi pare interamente vera, perchè non è esatto che l’uomo non lasci nulla di sè. Non ha forse il padre di famiglia nessuna influenza sull’educazione