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più grave all’attuazione del sogno dell’uguaglianza economica del cittadini, perchè da essa dipende il diritto dì proprietà. Scomparsa la famiglia, scompare pure il diritto di proprietà, si distrugge ogni savia garanzia di benessere individuale e sociale; ed è dovere di ogni cittadino, amante del bene della patria e della società, di difendere la famiglia dalle mene dei sognatori di ordinamenti sociali impossibili, che condurrebbero alla morte di ogni nobile iniziativa Individuale e di ogni alto ideale.

Non si facciano illudere le donne da chi parla loro di rivendicazione dì diritti muliebri conculcati e di uguaglianza morale e sociale dei due sessi: l’argomento di moda è l’avvenire della donna, e spesso sotto di esso si cela un fine partigiano, quello di aggiungere alla lotta.di classe la lotta del due sessi. L’ideale della donna dev’essere di conquistare la propria indipendenza economica, mediante l’istruzione e il lavoro adatto per lei, senza abbandonare la famiglia, e lo raggiungerà facilmente scegliendo «quelle sole vie che il pudore e il decoro le consigliano e nelle quali può sodisfare tutte le sue aspirazioni, senza cessare di essere donna».1 L’esercizio d’una professione non le impedisce di unirsi in matrimonio con l’uomo da essa amato e da cui è riamata, e di fondare con lui una famiglia, aprendo il suo cuore ai santi affetti di sposa e di madre.

Ma dalla lotta dei due sessi nella vita pubblica, a meno che non si sopprima l’uomo, la donna ha tutto da perdere e nulla da guadagnare. In tutti i tempi,

  1. Marco Tabarrini, Letture per le giovinette.