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persone mal educate, che non hanno ritegno di pronunziare davanti ad essi parole scostumate e oscene o di fare atti indecenti e scandalosi, ed è facile vedere quanto tutto ciò possa corrompere specialmente l’animo delle ragazze. Perciò è molto riprovevole la trascuraggine di quelle madri, che, per levarsi le figliuole d’intorno, sol perchè fanno del chiasso in casa pel bisogno naturale di muoversi, saltare e divertirsi, le mandano a giocare nella via e nella piazza vicina, senza guida di sorta, e di quelle altre che mandano frequentemente le figliuole a far delle compere dal salumaio, dal droghiere, dal beccaio, dal fornaio, dal vinaio, ecc. E andando di qua e di là, ascoltando spesso discorsi salaci in un luogo o in un altro, vedendone delle brutte, l’animo delle ragazze si guasta, e le malizie prendono il posto delle virtù. Talvolta non è difficile che esse s’incontrino con giovinastri e zerbinotti insidiatori, che rivolgono loro parole offensive o scandalose o attentano diversamente al loro pudore.
Con ciò non voglio sostenere che le giovinette e le donne in generale debbano uscir di casa sempre accompagnate da uomini pronti a difenderle, come si costuma in qualche paese. No, non v’è nessun pericolo per le giovanette e le giovani serie, come per tutte le donne che pensano ai fatti propri, ad andar senza la compagnia di genitori o fratelli nelle vie del paesello o della città ove dimorano, per recarsi a scuola, al lavoro, a passeggio o a sbrigare fuori di casa faccende indispensabili. Chi oserebbe recar offesa, nella via, ad una giovine che va pei fatti suoi? Il contegno serio di lei, il suo silenzio sprezzante alle paroline