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la sua missione di madre, giova molto l’avvezzarla, dalla tenera età, a sapersi vincere anche nelle piccole cose. «Chi apprende a vincersi — dice il Tommaseo — nelle piccole cose, saprà dominare le grandi; avrà più libera, più salda, meno tediosa la vita. E l’arte di vincersi nella donna è quasi più necessaria che nell’uomo, perchè la debolezza si rinforza per annegazioni, e di sacrifizi si nutre l’amore». Giova anche molto il tener vivo nell’animo della donna il sentimento religioso, Inteso come alta idealità morale, che rafforza i buoni sentimenti.

Il volere l’altrui bene, anche a costo del proprio danno, suppone un’altezza morali a cui non tutti arrivano, perchè bisognerebbe praticare completamente la morale del galantuomo, «che ha nella vita — secondo il De Dominicis — un fine elevato, che si conduce con dignità, che custodisce il suo onore senza macchia, che sa meritare la stima degli altri e l’affetto dei parenti e degli amici, che è modesto nella fortuna, che sopporta con forza d’animo le avversità e che ama sempre la verità e la giustizia». Tale altezza morale suppone quindi una norma superiore della condotta, la quale si acquista con la coltura intellettuale elevata, che dà alla mente un concetto scientifico del mondo e le fa intendere le leggi della natura e del progresso sociale. Perciò ad essa arrivano solamente le persone colte e incivilite.

Ma tutte le altre persone sane di mente e di corpo, e non mancanti della necessaria esperienza della vita, possono raggiungere un’altezza morale relativa, da poter praticare anche la difficile virtù del sacrifizio, se nel loro animo è fortemente radicato il sentimento re-