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che a questo nobile intento deve andar congiunto anche quello di tener vivo nell’animo di esse l’affetto filiale e fraterno, il quale è arra sicura dei futuri affetti di sposa e di madre, che possono, col tempo, far palpitare il loro cuore. L’amore, fortemente sentito, alle persone che compongono la propria famiglia, formano, d’una giovinetta l’angelo della casa, la quale si rende allora più cara all’uomo, perchè vi trova sempre una parola di conforto nelle avversità della vita. E quale luogo potrebbe essere più gradito per lui, se non quello in cui l’animo suo trova chi lo comprende e lo incoraggia, se non quello dove l’angelo della casa diventa per lui, negli amari disinganni della Vita, l’angelo consolatore?

E pur di lenire i dolori e sollevare l’animo delle persone di famiglia che soffrono, l’angelo consolatore giunge sino a trascurare, a dimenticar sè stesso. Troppo delicata è la fibra della donna, troppo accessibile al dolore è il suo cuore; ma il dolore stesso le dà talvolta una forza d’animo maravigliosa. Guardate di che cosa la donna è capace nei casi di malattia di persone a lei care, fratelli, sorelle, genitori, ecc. e vedrete come sente vivamente la virtù del sacrifizio, virtù rara, che «empie a mille la bocca, a dieci il cuore», che è tanto utile al benessere delle famiglie e della società, e che trova più facile accesso nell’animo sensibile e delicato della donna.

Ma stiano bene attenti i genitori che l’angelo della casa non sia guasto da cattive influenze di persone estranee alla famiglia e non diventi così il demonio di essa. Perciò è necessario che impediscano alle loro figliuole di contrarre amicizie e entrare in domesti-