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II. PALLA A MAGLIO.


(Ingl. Hockey. — Fr. Le gouret).


Ponsi la palla in terra,
   E poi con gran destrezza e maestria
   Questo (il maglio) a due man s’afferra,
   . . . . . . . . . . . . . .
   E con galanteria
   Fassi arco della schiena,
   Per darle dritto e corla meglio in piena.


Il Lasca — (an. 1559)1.


I. INTRODUZIONE.

Il giuoco del Maglio, così chiamato dallo strumento (maglio, martello, malleus) che adoperavasi per mandare la palla, consisteva nello scagliare una palla di legno a 300 o 400 passi di distanza col minor numero possibile di colpi. Il maglio era un martello di legno cilindrico, cerchiato di ferro, con un lungo manico che dal piede arrivava alla cintura o all’ascella del giocatore.

Il giuoco del Maglio è rammentato da Avicenna 2;


  1. Ant. Fr. Grazzini detto il Lasca (1503-1583): «Canto di giuocatori di palla al maglio.» Canti Carnascialeschi. Milano E. Sonzogno, 1883.
  2. Avicenna, medico arabo, (980-1036). Lib. 1, Fen. 3, Doc. 2, cap. 2. — Citato dal Mercuriali, De Arte Gymn. Lib. 6, cap. 7.