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194 | Parte terza. |
e vanno a rimpiattarsi, quando il giuoco ricomincia.
Questo giuoco si chiama anche: A capo a nascondere o, secondo il Fanfani: A capanniscondere.
XLVII. LA SCALA1
Da una parte stanno parecchi fanciulli disposti in gruppo, e da un'altra, alla distanza di circa venti passi, ve n'è uno destinato dalla sorte ad essere berteggiato con la scala. I primi volgendosi a questo con accenti di scherno ripetono in coro: L'ha... (il tale).
Colui che in tal modo è preso di mira, deve procurare di levarsi d'addosso ciò che si dice ch'egli ha, cioè rimettendo la scala ad alcuno dei compagni; il che non può fare altrimenti che toccando alcuno di essi: quindi alle parole che gli sono dirette, risponde lanciandosi tosto verso loro, e facendo ogni tentativo per raggiungere lo scopo. Da prima i compagni lo aspettano fermi, ma poi, quando è vicino, si sbandano per tornare e ritornare allo stesso posto, cercando
- ↑ Chiamano scala, i ragazzi di Firenze un pezzo di carta, tagliato a modo di scala, che per ischerzo, non urbano, sogliono applicare a chi passa per le strade, il giorno di mezza quaresima.