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Prefazione. XVII

cori e le lotte brutali. Questi cattivi effetti sarebbero però da temere, se la gioventù fosse lasciata in balìa della sua inesperienza e dei suoi capricci, se l’educatore fosse privo d’autorità e la scuola non avesse alcuna sanzione.

L’esperienza invece ha insegnato, che sotto una buona guida pedagogica i giuochi hanno un gran valore anche dal lato intellettuale e morale: poiché in essi v’è intuizione rapida e vivacità di giudizio per prevedere le difficoltà delle situazioni e coordinare le proprie attitudini al conseguimento della vittoria; v’è aumento di fiducia nelle proprie forze; risolutezza per affrontare gli ostacoli; direzione ed energia di volontà per persistere nella gara; freno di potere; sottomissione ai capi; cooperazione e solidarietà per raggiungere l’intento comune al partito: i giuochi concorrono anche a promuovere le affezioni dell’amicizia e della vita sociale.


Per tutte queste ragioni, i giuochi furono riconosciuti uno dei mezzi più efficaci d’educazione fisica, e vengono coltivati e diffusi dappertutto, dove trovansi persone che desiderano il bene della gioventù e si prestano per non rimanere ultimi in quella nobile gara intrapresa dalle nazioni più civili, che ha per fine di mettere in pratica con la massima sollecitudine ed estensione, tutti i mezzi suggeriti dalla scienza per il miglioramento delle condizioni igieniche del popolo.