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Giuochi di corsa. | 175 |
il giuoco continua in questo modo, finchè un dato numero di giocatori non è rimasto prigioniero.
XXXIV. I PEGNI1.
(Ted: Stein stehlen).
Il campo è disposto come nella Tav. XXIII, fig. 2, pag. 173, col segno del mezzo (AB) tracciato in modo molto visibile. La lunghezza del campo è proporzionata all'età dei giocatori.
Due squadre avversarie si mettono di fronte presso il segno del mezzo. Ogni giocatore è fornito di un pegno, consistente in quadratino di tela forte, di 30 cm. di lato, del colore del contrassegno scelto dal partito. Ciascun partito depone i pegni in terra dietro a sè in fondo al proprio compartimento.
Lo scopo del giuoco è di difendere i propri pegni e di riaprire quelli degli altri.
Per cominciare la gara, uno dei giocatori, a sorte, passa nel compartimento degli avversari, e si prova d'andare a rapire uno o più pegni senz'essere toccato. Se gli riesce, va a posare gli oggetti rapiti vicino al proprio pegno, poi torna verso il mezzo del campo. Intanto qualche
- ↑ Questo giuoco a Parma è detto: A gabamucc (Fare a gabbarsi il vestito). C. Malaspina, Voc. Parmigiano-italiano. Parma 1856.