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Prefazione. XV

zione, disturbi nella circolazione; insomma un maggiore o minore disordine nell’economia della vita. E ciò è causa di dolore, di stanchezza e di melanconia, di perdita di tempo e di denaro; è d’ostacolo al disimpegno di tutti i doveri familiari e cittadini; logora la vita e la tronca prima del tempo. L’uomo pertanto ha il dovere di non trascurare nessuno dei mezzi suggeriti dalla scienza per mantenere e rinvigorire la propria salute; e deve considerare che la trasgressione delle leggi igieniche è una colpa grave.

Or bene, la scuola che educa per la vita, deve far contrarre all’educando l’abitudine di praticare gli esercizi ginnastici, stimolandolo all’attività fisica e sviluppando in lui la coscienza di questo dovere igienico nei modi indicati dall’arte educativa razionale.

Quest’arte, per quello che si riferisce alla condotta, ha per principio supremo, di spiegare l’opera sua in maniera, che l’attività dell’educando sia stimolata dagli stessi impulsi che governano l’attività nello sviluppo spontaneo dell’individuo: e perciò, anche in fatto di esercizi fisici, la scuola deve conoscere gli stimoli naturali da cui questi provengono, per secondarli e dirigerli abilmente all’acquisto dell’abitudine accennata. La scuola moderna infatti sa che i sentimenti del piacere e della soddisfazione, dipendenti dal benessere fisico, dalla libertà goduta e