Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
160 | Parte terza. |
pome„1. — Il “Canto dei giocatori di pome„ del Lasca2 rende un po' più ampia l'arida definizione del Pome data dall'antica Crusca: “Giuoco antico di Firenze. Spezie di lotta in partita„3; ma non dà un'idea chiara del modo in cui si eseguiva. Qualcuno servendosi delle crudite annotazioni del Malmantile fatte da Paolo Minucci, il quale per ispiegare la frase: “toccar bomba„4, descrive il giuoco Birri e ladri, detto anche a bomba, ha confuso questo col Pome ed ha creduto che uno equivalga all'altro; perchè in tutt'e due il luogo da cui uno si parte e acui arriva si chiama bomba (lat. meta)5, Ma fra l'uno e l'altro v'è notevole differenza.
Quello descritto dal Minucci è piuttosto giuoco da fanciulli (vedi pag. 191): il Pome invece, stando al canto del Lasca già citato, “era una specie di guerra, in cui ciascuno doveva affaticarsi per restare di sopra al nemico; i giocatori che vi prendevano parte avevano
divisa e contrassegno
Trombe, tamburi, zùfoli e bandiera
e dovevano essere giovani arditi, gagliard e destri alla corsa e alle prese di lotta.„
Si crede che il Pome, cogli anni, sia stato molto semplificato, e abbia preso diversi nomi secondo i paesi in
- ↑ Purg. Cant. 25, v. 45.
- ↑ Antonf. Grazzini op. cit. «Canto dei giocatori di pome.»
- ↑ Pubblicata nel 1612.
- ↑ Malmantile cant. 2, st. 32: «Bomba, gr. bòmbos, lat. bombus, vuol dire ronzio, rimbombo. È detto così da quel rumore che fanno i ragazzi colla voce e colle mani, per far conoscere che toccano il luogo immune».
- ↑ Zambaldi. Voc. etim: Bomba — voce imitativa del suono Bom.