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PREFAZIONE
Fino dall’anno 1855, il prof. Girolamo Boccardo, nell’opera “Feste, giuochi e spettacoli”1 consigliava di rimettere nel dovuto onore i giuochi e gli esercizi ginnastici; e nel 1874 a Bologna, in un congresso ginnastico, accoltasi la proposta del cav. Sebastiano Fenzi, fu deliberato “d’instituire un premio d’una medaglia d’oro del valore di lire trecento per il miglior libro inteso a far rivivere i giuochi nazionali”: ma nè la parola autorevole del prof. Boccardo nè le buone intenzioni di quel congresso ottennero lo scopo desiderato. Solo da poco tempo in Italia e fuori s’è capita veramente l’importanza e l’utilità dei giuochi, e attualmente essi costituiscono la parte