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VII. IL TRUCCO.

Toscana: A palle e maglio— Veneto: Ai Zucoli — Napoli: A lu cavo — Sicilia: A lu magghiu).


I. INTRODUZIONE.

Il giuoco del Trucco si fa con grosse bocce di legno, che si tirano con un arnese speciale detto appello, e si fanno passare attraverso un cerchio di ferro imperniato perpendicolarmente in terra. Vuolsi che il Trucco sia detto così dall'azione truccare (lat. trudo), che si fa durante il giuoco, per levare dal posto la palla dell'avversaario cogliendola con la propria. Altri lo vuole derivare dal ted: Druck, cozzo. Da quanto riferisce il Mercuriali, pare che il Trucco fosse noto agli antichi, perché Avicenna rammenta “il giocare alla palla di legno o grande o piccola con verghe ritorte dette Alsulegian1. È certo ch'esso era praticato nel , poiché il Doni nell “Ville„2 fra i giuochi che si facevano nel podere di Francesco Morosini a Noale sul Trevisano, annovera “la palla, il pallone, il pallamaglio, il trucco, ecc.„ Fin d'allora il Pallamaglio e il Trucco erano dunque

  1. Mercuriali, op. cit. Lib. 6, cap. 7.
  2. A. Doni. Attavanta, p. 44. Firenze, Le Monnier, 1857.