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V’è chi gradisce il castrato poco cotto e sanguinoso nel mezzo. In questo caso lo metterete al fuoco con una quantità minore d’acqua tanto che vi stia, per modo di dire, a suo agio. L’acqua deve essere bollente e, prima d’immergervi la carne, la dovrete salare. Alla carne, ben lavata, avrete tolto il grasso.


Il giuoco è guerra.


50. Castrato o montone in umido. — Tagliate a pezzi una parte della coscia di castrato, lasciandovi una porzione del suo grasso. Mettetela al fuoco con un pezzetto di burro e un pezzetto di lardo pestato, una fesa d’aglio, due cipollette e un paio di chiodi di garofano. Quando la carne ha preso un po’ di colore, riempite la cazzarola di brodo o d’acqua aggiungendo sale e pepe, copritela e lasciate sobbollire il composto un paio d’ore adagio rifondendo il brodo ove occorresse.

51. Castrato o montone in intingolo. — Come quello di vitello, vedi il N.° 42.

52. Castrato o montone a uso “Gulasch„. — Come quello di manzo, vedi il N.° 9.

53. Castrato o montone stufato. — Sciogliete in una cazzarola un cucchiaio di strutto, unitevi un pezzetto di burro e, quando questo è pure fumante, un battutino di due cipolle, una carota, un pezzo di porro, un pezzo di radice di sedano, un mazzolino di prezzemolo, erbe e radici che in Toscana si chiamano “odori „.

Fate soffriggere il composto, quando ha preso colore disponetevi sopra un pezzo di coscia di castrato tagliata a pezzi grossi, rimestando bene il composto e unendovi un po’ di pepe, il sale necessario e una presa di cannella. Bagnate quindi il castrato con acqua o brodo e tiratelo lentamente a cottura (in un paio d’ore circa) versandovi da ultimo un po’ di salsa di pomodoro.

54. Castrato o montone arrosto. — Pulite bene un pezzo di coscia di castrato dagli ossi, dalle pelletiche e da una parte del suo grasso, lavatela, salatela, legatela con un filo forte come una grossa salsiccia, mettetela in una cazzarola fonda con due cipolle, due chiodi di garofano, una carota, un pezzo di radice di sedano, un