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CAPITOLO DECIMOSECONDO



I LIQUORI.


Chi tardi fa i suoi lavori tardi raccoglie i suoi liquori.


1. Maraschino casalingo. — Versate sui noccioli delle amarasche e sugli avanzi della loro polpa (vedi pag. 166 “Sciroppo d’amarasche„) due litri di buona acquavite. Scuotete spesso la boccia e in capo a 4-5 mesi filtrate il liquido da un pannolino. Potete aggiungervi anche un po’ di cannella e di garofani.

2. Rosolio di vaniglia. — Mescolate ½ litro di buon latte con ½ litro di spirito di vino, mettetevi in fusione un guscio di vaniglia e 500 gr. di zucchero che avrete sciolto al fuoco con ½ litro d’acqua e bene freddato, più la scorza gialla di mezzo limone; dopo tre giorni passate il rosolio da una carta da filtro. Essa si trova nelle cartolerie, si taglia a quadrati, si piega a guisa di cartoccio e s’introduce in un imbuto collocato nel collo d’una bottiglia. Il liquore da filtrarsi si versa molto adagio nella carta donde esso passerà a goccia a goccia entro la bottiglia. Se la filtrazione si sospendesse converrebbe rinnovare la carta.

3. Rosolio di menta. — Procuratevi in drogheria 8 gr. d’essenza di menta finissima e mettetela in fusione in ½ litro di spirito. Il giorno seguente sciogliete al fuoco chilogr. uno di zucchero in un litro d’acqua finchè comincia a essere denso, senza però mutar colore (durante la cottura pulirete con una penna gli orli della padella). Quando questo sciroppo è freddato, unitelo allo spirito e filtratelo come il rosolio di vaniglia.