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Del Gemelli. 443

più avanti, nella stanza del letto, sopra mentovata; ed ivi si trattenne in familiari discorsi con altre Dame, alle quali, siccome a noi, erano recati di quando in quando rinfreschi. Di là ad un’ora passammo tutti ne’ palchetti del Teatro; e quivi udimmo una sinfonia di 50. strumenti, disposti, e nell’orchesra, e sulla scena, in forma di mezzo circolo; e poi una serenata a quattro voci, intitolata; La confidenza della pietà: la quale non solo non corrispose alia perfezione degli strumenti; ma ne facea a tutti desiderar, che finisse tosto. Si diede intanto incredibil copia di varie sorti di rinfreschi, e cose dolci. Tornai a casa a 5. ore di notte, portato dall’istesso Commessario Generale.

Il Venerdì 7. mi convitò a desinar seco il Signor Maestro di Campo D. Francesco Fernandez de Cordova, e trattommi splendidamente; però il miglior piatto fu quello della sua amorevolezza, ed affabilità. Mi trattenni la notte in Castello, coll’ordinaria conversazione di più Cavalieri; a’ quali generosamente il Signor D. Ferdinando suol dare acque concie, cioccolate, e cose dolci.

Avendo fatta conoscenza, sin dal 1687. in Ungheria, col General di battaglia


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