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Del Gemelli. 27

dutone il di sopra. Speditomi dalla Dogana, andai ad albergo in un’osteria, molto mal servita, per dimorarvi sino a tanto, che non mi fussi provveduto di casa.

La mattina della Domenica 3. udii il sermone nella Cattedrale; e dopo desinare andai in S. Maria Rotonda, de’ PP. di S. Francesco, per sentire una sacra Rappresentazione in lingua Mexicana.

Il Lunedì 4. andai a far riverenza al Signor Conte di Montesumma, V. Rè del Regno, che mi ricevè con molta cortesia. Nell’uscire, che feci dagli appartamenti, vidi venire i Sindici di due Casali d’Indiani, accompagnati da molta gente; perocchè eran quivi in nome del loro Comune. Costumano questi Sindici, quando han da dare Supplica, o memoriale, portare un grande albero, coperto di fiori, che poi lasciano al V. Re. Con Corriere venuto d’Acapulco, si seppe la stragge, quivi fatta dal tremuoto de’ 25. e 26. del passato mese. In Mexico caddero anche alcuni Conventi; e furono danneggiate alquante case.

Entrai di nuovo il Martedì 5. nella Chiesa Arcivescovale, e vidivi celebrare i divini uficj, con gran convenevolezza. Il Mercordì 6. andai alla zecca, a veder


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