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392 Giro del Mondo

gni, e pietre, per mostrare la strada, e la quantità delle leghe; opera degna di sì gran Monarca.

Pagati i diritti della Dogana, a buon’ora mi posi incammino il Martedi 23. e passato di là dal fiume, sopra un ponte di pietra, nella piazza d’armi; i soldati, ch’eran di guardia, mi menarono dal Comandante, il quale, con molta cortesia, informatosi donde veniva, subito mi licenziò. La strada, che seguitai a fare, benche montuosa, parea un continuato giardino. Venni infine a riposarmi, dopo due leghe e mezza, in Moneim; dove una vecchia ostessa si fece ben pagare un cattivo desinare. Quindi fatta una lega, passammo in barca il fiume Gave, che va a scaricarsi nell’Adour; e ce n’andammo nella Villa di Lascar; dove si uniscono gli Stati della Provincia, per non disputare sulla precedenza, nel Parlamento di Pau. Oltre la Città, ch’è nel pianoterra, se ne vede un’altra fra’ monti, ma picciola, serrata da basse mura.

Di là partitici, facemmo sei leghe, e pernottammo in Pau, Metropoli della Provincia di Bearn. Ella si divide in bassa (bagnata dallo stesso fiume Gave, che si passa sopra un lunghissimo ponte di


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