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Del Gemelli. 385


Il Sabato 13. dopo cinque leghe di. buona strada, desinammo in Hiñajosa; e passate poscia alcune aspre montagne, venimmo in Agrida, (ultima Città, posta non lungi dal monte Moncajo, sempre coperto di neve) e vi avemmo buona cena, e letto. Dimorammo nella medesima la Domenica 14. sino a mezzodì, per manifestare l’oro, e’l danajo, che si portava per la spesa necessaria; perocche non si permette quivi d’estrarre, che una pezza d’otto, e mezza. Manifestai io il danajo, che teneva in oro; e mi convenne pagare l’un per cento. Prima di partire vidi in un Convento di Monache, dove riposa il corpo della B. Maria d’Agrida, tenuto in molta venerazione.

In uscendo dalle porte della Città, vennero di nuovo le Guardie, e fu d’uopo regalarle, per non esser tenuto più a bada; però alle altre, che incontrammo quattro leghe più avanti, e ne’ confini, non volli, dar niente. In questo luogo confinano i re Regni d’Aragona, Castiglia, e Navarra; sicchè potrebbono tre Re, seduti in una mensa, desinare, ciascuno tenendo i piedi nel suo Reame. Dopo esser passati per lo Casale di Centronico, entrammo in paese meno freddo; e a un’ora di not-

     Parte VI. Bb te