vi sepelliti. Passammo poscia a vedere la sagrestia; e quivi ne furono mostrati arnesi guerniti di pietre preziose, ed altri di frangie d’oro, e di finissimi ricami. Dee anche esser riguardata una gran Custodia d’argento, di maraviglioso lavoro, mandata dall’Imperadore al Re di Spagna. Vedemmo di più un’avanti-altare d’argento, ben lavorato; una pietra minerale, con smeraldi ben grandi, che serve di Pace; e una Croce di diamanti, smeraldi, rubini, ed altre pietre di gran prezzo.
Fummo menati poi in una cameretta, ove erano molte Reliquie; alcuni libri manuscritti di S. Teresa, e di altri Santi; e un’Idria, o vaso di pietra, capace di 20. caraffe Napoletane, in cui Nostro Signore convertì l’acqua in vino, nelle nozze di Cana Galilea. La sala Capitolare, dove poscia entrammo, era adorna tutta di antichissime, e famosissime dipinture. Il Coro era assai ben lavorato, e’ suoi libri di canto fermo solamente, dissero i PP., che costavano 30. mila pezze d’otto. Vi sono anche due ben grandi organi, oltre i più piccioli, che stanno distribuiti per le navi della Chiesa. In passando per la scala principale, vedemmo la prima, e miglior dipintura del Giordano, cioè la battaglia di S. Quintin.