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Del Gemelli. | 363 |
Il Lunedi 14. andammo per un monte sassoso, e difficile. Circa mezzo dì prendemmo riposo in riva a un fiumicello; e quindi, dopo sette leghe ci fermammo a due ore di notte in S. Olaya. Prima di entrar nella Terra, si rivoltò la carrozza sossopra, con evidente pericolo di morirvi alcun di noi sotto. La cena fu mezzana, ma il letto pessimo. Restammo il Martedì 15. nell’istesso luogo, per far riposare le mule; e intanto noi ci andammo sollazzando all’ombra di una buona lameda, cioè a dire d’una strada adorna d’alberi per lo passeggio. L’oste ne fece pagar cara la mala stanza, prendendosi nove pezze d’otto, per l’albergo di quattro persone. A buon’ora il Mercordì 16. posti in carozza, venimmo, dopo due leghe di comoda strada, in Monasterio. Questa è la prima Terra dell’Estremadura, ed appartiene a D. Domenico Centurione. Dopo desinare, rimessi in cammino, sempre scendendo, arrivammo, dopo tre leghe, a Fuente de Cantos; buon Villaggio, ove sono due Conventi di Religiose, ed uno di Frati.
Il Giovedi 17. facemmo 4. leghe, sempre di paese piano, per venire a los Santos, Villa Regia, ben popolata; donde, essendoci
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