zuolos. Uccisi prima di notte un gallo di monte, dagl’Indiani chiamato faggiano. Egli è più grande d’un capone; ha coda, et ale lunghe; un pennacchio sul capo, e penne nere: il petto però bianco, e nero; e’l collo di carne nuda, come quello del gallo d’India: la carne non è di mal sapore. La notte fu fresca, senza zanzare, benche avessimo per tetto il Cielo. La mattina del Giovedì 21. ci ponemmo in camino a buona ora, per andare a prendere alcun cibo nell’osteria del Pellegrino, sul monte del medesimo nome. Andammo poscia, con gran stento, per le pendici della montagna del Papagayo, dove convien salire per una lega, tutta di pietra viva; e scendere altrettanto, con pari incomodità, per venire al fiume dell’istesso nome. Passai il fiume a guazzo; però in tempo d’inverno, che s’ingrossa per le pioggie, si costuma di passare in Balze. Queste barche si compongono di legna ligate in Croce, e sostenute a galla da 20. e alle volte (giusta la grandezza) sino a 60. zucche, ligate sotto. Caricata ch’è la balza, un’Indiano si gitta nell’acqua, con una mano tirandola, e coll’altra spingendosi avanti, a nuoto, sino a portarla dall’altra riva: e come che la Corrente sempre la porta più in giù; l’India-