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324 | Giro del Mondo |
Vascello, detto il Nazareno.
Ne dissero, che vedendosi, già andare a fondo (non bastando quattro trombe a cavarne fuori l’acqua) avea chiamato ajuto: onde avvicinatisi due vascelli ne aveano tolta la gente, e’l danajo, e poi datovi fuoco. Grazie al Cielo, che non mi ci era imbarcato io, siccome avea proccurato.
Dirizzammo adunque il camino verso Levante, coll’ajuto dell’istesso vento Libeccio, il Martedì 6.; però mancando la notte, e la mattina del Mercordi 7. divenuto Mezzo giorno, si governò la prora per Levante 4. a Greco. Sopravvenuta la notte una gran pioggia, fece cessarlo affatto. Il Giovedi 8. tornammo a scoprire l’Isole del Corbo, e de las Flores; da cui ci eravamo discostati ben cento leghe, e continuando colla prora a Scirocco, e quindi a Levante; ne trovammo nell’istesso luogo, nel quale eravamo quindici dì prima. Avvicinatomi in tal guisa ad Europa, cominciò a cessare il flusso di ventre, che mi avea aflitto cinque anni, a cagion del gran caldo, sofferto oltre modo. Si osservò il Sole a 40. gr. e 9. m.
Avemmo calma sino a mezza notte; e poi si fece cammino il Venerdì 9. con
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