Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. VI.djvu/366

318 Giro del Mondo

di 2. e perche mancò l’albero dell’Almirante, stette il nostro galeone attraversato, per attendere, che lo riponesse. Il freddo si facea sentire terribilmente; onde alcuni Cavalieri vestiti di seta, e privi di mantello la passavan molto male. Osservata l’altezza di 34. gr. e 32. m. ci ponemmo in cammino verso Levante; e la notte, mancando il vento, verso Mezzo giorno.

Il Giovedì 3. con Scirocco-levante, andammo per Greco 4. a Levante, e poi per Greco-levante. Il Venerdi 4. coll’istesso vento, si fece buon cammino, e ci trovammo in altezza di 34. gr. e 40. m.; però la notte stemmo inquieti, per un gran temporale sopravvenuto; imperocchè entrando l’acqua per le finestrine de’ cannoni, si bagnò molta roba; in particolare una mia valige, con notabile danno. Mi dispiacque più che per altro, a cagion de’ miei manuscritti, che mi fecero stare tutto il Sabato 5. impedito in asciugargli.

La Domenica 6. con Maestro, e poi con Tramontana s’andò per Greco levante; e si osservarono 35. gr. e 40. m. La notte il nostro galeone avvertì gli altri, con un tiro, che mutava cammino, per lo vento contrario; ma poi spirando il Lunedì 7.


un