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280 | Giro del Mondo |
Quando l’Imperadore seppe la prigionia del V. Re, e le novità di Consalvo, ne sentì gran doglia; onde, per rimediare a tante straggi, mandovvi il Sacerdote Dr. Pietro Gasca, con assoluto potere, e con fogli bianchi sottoscritti, per servirsene nelle occasioni; rivocò le leggi tanto odiose in India; e scrisse al medesimo Consalvo.
Andò Gasca nel 1546. con poca gente, e due Auditori confidenti; e giunto in Panamà scrisse al Pizarro, perusadendolo a depor l’armi, ed ubbidire all’Imperadore, il quale di già, rivocate le ordinanze, perdonava a tutti i sediziosi; siccome potea scorgere dalla simile dell’Imperadore: però poco effetto produssero queste lettere nell’animo alterato del Pizarro, e de’ suoi principali compagni; che unitisi al numero di 60. risposero al Gasca, che dopo tante morti non istimavan buon consiglio, ch’entrasse egli nel Perù, dove stavano gli animi soprammodo alterati, ed innaspriti; e che essi arebbono scritto, e mandati loro proccuratori all’Imperadore, giustificando il loro procedere: onde Gasca vedendo, che colle buone niente s’operava; cominciò ad assoldar gente, e fare in modo con Pietro de Hinojosa, che
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