Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. VI.djvu/317


Del Gemelli. 269

il Rè non volea udir neanche alcuna proposizione di pace; fece invertir la Città per tutti tre gli attacchi; e giunse a guadagnar terreno sino al gran Cù, o Tempio di Tatelulco, piantando sopra di esso bandiere. Indi a tre dì s’innoltrarono tanto tutti i tre squadroni (per canali ripieni) che giunsero a darsi la mano ed unirsi. Allora il Rè, co’ suoi, ritirossi in quella parte della Città, dove le case eran circondate d’acqua: ma pure quivi molti ne perivano, per gli aguati degli Spagnuoli; i quali avean situato tutto l’esercito nella gran piazza di Tatelulco.

Si mandò la terza volta a chieder pace; ma gl’Indiani, dopo aver goduto per tre dì della sospension d’armi, di nuovo uscirono contro gli Spagnuoli; i quali già erano stati provveduti di polvere, ed altre monizioni da un vascello venuto da Spagna. Vedendo Cortes, ch’il Re non volea sentir proposta di pace, confidato nell’acque, che lo circondavano; comandò a Cristoforo Sandoval, che fusse ad assediarlo con tutti i bergantini. Ciò fatto, temendo il Rè non l’uccidessero, postosi in una barca colle sue donne, e gli arredi più preziosi, se ne fuggì per la lacuna: di che avvedutosi Sandoval, mandò Garcia


Hol-