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tutti ugualmente quanti entravano; non costumandosi nell’Indie Maestro di cerimonie, nè usciere, come altrove; ma egli si è il V. Re servito solamente da’ suoi paggi. Passò quindi tutta questa turba all’appartamento della Sig. V. Regina; però i Ministri senza cappa. Sedeva ella sopra origlieri; coloro, ch’entravano, in lunghe file di sedie. Si terminò la festa senz’alcuna commedia, o ballo, perche il Signor V. Re era di Galizia, e prudente in non voler consumare i suoi averi in queste vanità. La sera gli Argentieri fecero fuochi d’allegrezza nella lor piazza, in onor di S. Eligio.

Il Mercordi 26. fui invitato in un giardino di Tacuba, adorno di fiori di molte sorti; e di frutte di Europa, e del Paese.

Furono frustate tre donne il Giovedi 27. per ruffiane; e poi, condotte sotto la forca, fu loro fatta una grand’unzione di mele sulle spalle, e queste coperte di penne per ignominia.

Per la festa di S. Pietro, e Paolo, il Venerdi 28. si cantò il Vespro nella Cattredale, con buona musica; e’l Sabato 29. vi si trovò alla Messa il Signor V. Re (senza perucca) co’ Tribunali, Città, e Capitolo. L’Altar maggiore era riccamente apparato; per-

     Parte VI. M che